Domande frequenti (FAQ)

tecniche

L’acido solfidrico (o solfuro di idrogeno, o idrogeno solforato – H2S) è un composto chimico incolore e gassoso con l’odore sgradevole di uova marce.

L’acido solfidrico è un prodotto di scarto naturale della fermentazione tradizionale dei lieviti che si verifica sempre in una certa quantità ed è uno dei difetti sensoriali più comuni nella vinificazione. Anche al di sotto dei livelli di soglia sensoriali rilevabili, l’H2S ha un impatto negativo sulla qualità del vino, alterandone il profilo organolettico. A meno che non venga estratto tempestivamente dal vino, l’acido solfidrico reagisce con altri componenti del vino e forma odori e aromi sgradevoli, che possono essere difficili e costosi da rimuovere. La bonifica dell’acido solfidrico costa all’enologo tempo e denaro.

Sviluppati attraverso l’allevamento naturale classico, i lieviti di Renaissance non producono acido solfidrico durante la fermentazione, ma sono altrimenti identici ai lieviti enologici tradizionali comparabili. I lieviti di Renaissance sono una soluzione preventiva al problema dell’acido solfidrico nella vinificazione.

L’allevamento classico si riferisce alla tradizione secolare di ceppi di lieviti (o, se è per questo, di qualsiasi animale o pianta) sviluppati artigianalmente attraverso l’accoppiamento e la selezione di tratti desiderati preesistenti, senza l’uso della tecnologia del DNA ricombinante.

No. I lieviti di Renaissance sono stati sviluppati dall’allevamento naturale classico in cui la caratteristica di prevenzione dell’H2S è stata ibridata in lieviti enologici tradizionali di qualità.

Si prega di consultare la nostra pagina delle informazioni sul prodotto.

Durante la fermentazione del vino, diversi ceppi di lievito competono nello stesso mosto in fermentazione. Il predominio ha luogo quando un ceppo (ceppo dominante) supera tutti gli altri.

I lieviti di Renaissance sono prodotti secondo i più alti standard. Se utilizzato secondo le istruzioni, la vitalità del lievito supera i 10 miliardi di cellule vive per grammo di peso a secco.

La durata di conservazione è chiaramente indicata sulla confezione del prodotto ed è di quattro anni dalla data di produzione.

A causa dei rischi di contaminazione da parte di altri lieviti e delle difficoltà nel confermare la conta delle cellule di lievito nell’impasto liquido, il riutilizzo non è consigliabile poiché il rischio di fallimento e di costi associati crescenti è di gran lunga superiore al costo del lievito nuovo.

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